La Dottoressa Sara QUATRANA è una psicologa specializzata nell'età evolutiva. Offre supporto ai bambini e agli adolescenti, aiutandoli a superare le difficoltà emotive, comportamentali e di apprendimento. Il suo approccio mira a promuovere il benessere e il sano sviluppo dei giovani pazienti, lavorando in collaborazione con le famiglie per creare un ambiente favorevole alla crescita.

Psicologia dell'età evolutiva, cos'è e di cosa si occupa

La psicologia dell'infanzia o dell'età evolutiva è una branca della psicologia che si concentra sullo studio dello sviluppo e del comportamento dei bambini, dalla nascita all'adolescenza. Si occupa di comprendere e promuovere il benessere psicologico, emotivo e sociale dei bambini, nonché di identificare e trattare eventuali difficoltà o disturbi che possono manifestarsi durante questa fase di crescita. La psicologia dell'infanzia si occupa di tematiche come lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, le relazioni familiari, l'apprendimento, l'autonomia, le abilità sociali e le sfide specifiche che possono presentarsi durante l'infanzia.

 

Qual'è il ruolo della Dott.ssa Sara QUATRANA in qualità di psicologo infantile

La Dott.ssa Sara QUATRANA psicologa dell'età evolutiva, fornirsce valutazioni, diagnosi e interventi psicologici mirati ai bambini, occupandosi di comprendere il loro sviluppo e comportamento, di individuare eventuali difficoltà o disturbi emotivi o comportamentali e di offrire supporto e trattamento adeguato. Può lavorare inoltre con bambini che presentano disturbi come l'ansia, la depressione, l'ADHD e i disturbi dell'apprendimento. Il ruolo della Dottoressa Sara QUATRANA può includere la valutazione psicologica, un supporto individuale o di gruppo, il sostegno ai genitori e la consulenza alla scuola per promuovere il loro benessere e sano sviluppo.

 

Quando e perché ci si rivolge allo psicologo infantile

Ci si rivolge allo psicologo infantile per diverse ragioni legate al benessere emotivo, comportamentale e allo sviluppo dei bambini.

Difficoltà emotive: i bambini possono manifestare problemi emotivi come ansia, paura, tristezza o rabbia e potrebbe essere necessario l'intervento di uno psicologo per affrontare tali difficoltà.

Problemi comportamentali: alcuni bambini possono avere comportamenti problematici come aggressività, iperattività, opposizione, disubbidienza o problemi di adattamento. Uno psicologo può aiutare a comprendere le cause di questi comportamenti e a sviluppare strategie per gestirli in modo efficace.

Difficoltà scolastiche: se un bambino sta lottando con l'apprendimento, ha problemi di attenzione, problemi di memoria o difficoltà nel seguire le istruzioni. La Dottoressa Sara QUATRANA, può svolgere una valutazione per identificare eventuali disturbi specifici dell'apprendimento e fornire un sostegno adeguato.

Eventi traumatici: i bambini possono essere esposti a eventi traumatici come la perdita di una persona cara, un incidente o un abuso. Uno psicologo infantile può fornire sostegno emotivo e aiutare il bambino a elaborare e affrontare tali esperienze.

Problemi di relazione: se ci sono difficoltà nelle relazioni familiari o sociali del bambino, la psicologia dell'età evolutiva può aiutare a migliorare la comunicazione, la gestione dei conflitti e lo sviluppo di relazioni sane.

Sviluppo atipico: se un bambino mostra ritardi nello sviluppo del linguaggio, nelle abilità sociali o motorie, uno psicologo infantile può effettuare una valutazione per identificare le aree di difficoltà e fornire un supporto adeguato.

La Dottoressa Sara QUATRANA in qualità di  psicologa dell'età evolutiva può fornire un valido supporto quando si riscontrano preoccupazioni o difficoltà che possono influire sul benessere emotivo, comportamentale o sullo sviluppo del bambino.

 

La Dottoressa Sara QUATRANA fornisce assistenza per le domande e le sfide più comuni. Per ricevere ulteriori informazioni o risolvere dubbi, vi invitiamo gentilmente a compilare il modulo di contatto. Il nostro studio si impegna a rispondere nel minor tempo possibile. Se desiderate prenotare un appuntamento presso il nostro studio in via Aldo Moro 196 a Frosinone, vi invitiamo a contattarci al numero 347.9122528.

 

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L'adolescenza deriva dal latino "adolescere", crescere. Questa fase (10-19 anni) sfida con cambiamenti biologici, scolastici e sociali. Genitori: osservate, ascoltate, comprendete. Segnali di disagio: isolamento, relazioni difficili, dubbi identità, autolesionismo. Non sottovalutate, supportate la crescita.

Lo sviluppo adoloescenziale

 

Il termine “adolescenza” ha origine dal latino adolescere, ovvero “crescere, svilupparsi, diventare adulto”. Ogni periodo della nostra vita comporta la necessità di acquisire nuove competenze, affrontare nuove sfide.

L’adolescenza (età compresa tra 10-12 anni e i 19) è un’importante fase di transizione e presenta davvero molte sfide nuove.

Gli adolescenti devono gestire contemporaneamente dei grossi cambiamenti di tipo biologico, scolastico e sociale. Imparare a controllare i cambiamenti e a controllare la carica emotiva è una questione di considerevole importanza.

Può capitare che un genitore dica: “non riconosco più mio figlio!”

Un genitore ha davanti lo stesso bambino ma ora sta crescendo, sta sviluppando abilità che lo mettono nelle condizioni di potere agire in modo più adulto.

E se non un genitore non riesce a comprendere un figlio adolescente? Quali sono i segnali di disagio in adolescenza ai quali bisogna far attenzione?

  • Isolamento all’interno della famiglia stessa (“non mi capisce nessuno, lasciatemi stare”)
  • Isolamento rispetto al gruppo dei coetanei (“non voglio stare con nessuno”)
  • Disagio nelle relazioni con i coetanei (“non ho amici, non mi sopporta nessuno/ sono tutti anticapici”)
  • Disagio per il proprio corpo (“non mi piaccio, sono cambiato”)
  • Conflittualità con i genitori (“non mi capiscono, ormai sono grande, non li sopporto più”)
  • Dubbi sulla propria identità sessuale (“non so se mi piacciono le ragazze o i ragazzi, ho il timore di essere gay, ho il timore di essere lesbica)
  • Autolesionismo manifestato attraverso pensieri o comportamenti veri e propri (“ho pensato di suicidarmi, penso di farmi del male, mi taglio, faccio cose pericolose, bevo”)

è importante che un genitore osservi la realtà attraverso lo sguardo, il cuore, la mente del proprio figlio.E' importante non sottovalutare segnali di disagio per permettere all’adolescente di riprendere il prima possibile il suo percorso di crescita.

 

“L’adolescente, e il suo desiderio di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro”.

(Jacques Drillon)

 

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